UN PENSIERO A PAPA FRANCESCO- LA PREGHIERA DELLE 5 DITA


La nostra comunità scolastica accoglie con commozione la notizia della morte di Papa Francesco, che ha guidato la Chiesa con umiltà, coraggio e un profondo amore per gli ultimi. È stato un esempio vivo di tenerezza evangelica, vicino ai piccoli, agli anziani, ai poveri, e a chiunque avesse bisogno di essere ascoltato.

Nel suo pontificato, Papa Francesco ha lasciato non solo encicliche e parole profonde, ma anche gesti semplici e insegnamenti accessibili ai cuori di tutti — anche dei bambini. Tra le sue proposte più amate, c’è la “Preghiera  delle 5 dita”, un modo bellissimo e concreto per insegnare ai più piccoli a pregare con le mani, collegando ogni dito a un’intenzione:

Quando preghi, guarda le tue mani. Ogni dito può aiutarti a ricordare per chi pregare:

1. Il pollice – chi ti è più vicino
Il pollice è il dito più vicino al cuore. Per questo, comincia sempre col pregare per le persone che ami: la tua famiglia, i tuoi amici, le persone con cui vivi ogni giorno. Pregare per loro è un gesto dolce e pieno d’amore.

2. L’indice – chi ti guida
L’indice è il dito che indica la strada. Prega per chi ti guida, ti educa e si prende cura di te: maestri, educatori, medici, sacerdoti. Hanno bisogno della luce di Dio per aiutare gli altri a camminare nel bene.

3. Il dito medio – chi governa
È il dito più alto. Ci fa pensare a chi ha responsabilità importanti: governanti, imprenditori, dirigenti. Prega perché siano saggi e giusti nelle loro scelte, e guidati dall’amore per il bene comune.

4. L’anulare – chi è più fragile
Anche se non sembra, l’anulare è il dito più debole. Ricordati così di pregare per i malati, i poveri, chi soffre, chi è solo. E anche per le coppie sposate, che costruiscono la loro vita insieme con amore e fede. Le loro necessità spesso non si vedono, ma hanno tanto bisogno di preghiere.

5. Il mignolo – tu stesso
È il dito più piccolo. Per ultimo, prega per te. Non perché tu sia meno importante, ma perché, dopo aver pregato per gli altri, il tuo cuore sarà più umile e potrai vedere meglio di cosa hai davvero bisogno. Ricorda: davanti a Dio, i piccoli sono i più grandi.



Questa preghiera è anche un bellissimo strumento pedagogico, che aiuta i bambini a sviluppare empatia, attenzione per l’altro e consapevolezza del proprio posto nel mondo, in un linguaggio che sentono loro.

Come parlare , a casa, ai bambini della morte del nostro Papa?

Con semplicità ,  verità, delicatezza e speranza. I bambini hanno un cuore aperto e sensibile: possiamo dire loro che Papa Francesco è “andato in cielo da Gesù”, come un nonno buono che ora ci guarda con amore.

Proporre un piccolo momento di raccoglimento o un gesto simbolico — come accendere una candela o disegnare la “mano della preghiera” — può aiutare i bambini a vivere questo momento in modo sereno, sentendosi parte di una grande famiglia che è la Chiesa.

Grazie Papa Francesco, per averci insegnato a pregare con le dita, ma soprattutto con il cuore.

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